1951 La grande piena

 

(Tratto da C. Gobbetti "Governolo un viaggio nella storia" pag. 154 - 157)

 

 

Il 14 novembre 1951, in una paurosa piena, a Governolo l'acqua raggiunse quota 21,44 metri sul livello medio del mare, vale a dire che fu di circa un metro superiore alla piena del 1917 e di cm. 80 a quella del 1976.

Le cause, come descrisse lo studioso Azzi, furono diverse:

1°) precipitazioni atmosferiche senza precedenti su tutto il bacino imbrifero;

2°) masse d'aria calda gravide d'umiditą determinarono intense piogge sui rilievi montani fģn sopra ai 2.000 metri, causando un rapido scioglimento delle nevi esistenti;

3°) i laghi e i fiumi si trovavano in una incredibile coincidenza di ondate di piena di quasi tutti gli affluenti deģ Po;

4°) il mare intervenne nella tragedia con alte maree, prima di allora mai registrate, che eressero una specie di muro liquido ostacolando il deflusso del Po.[1]

Furono giornate d'angoscia per la cittadinanza. Tutti erano mobilitati: i, contadini portavano il bestiame sugli argini, forze armate reclutavano la gente anche nei bar e nei caffč dei paesi circonvicini per riempire sacchi di terra per sopraelevare gli argini. In paese, grosse travi di legno puntellavano la debole mura che doveva resistere alla potente forza dell'acqua. Numerose squadre di militari vigilavano in continuazione anche per prevenire eventuali atti di sabotaggio.

La situazione in certe ore divenne disperata..., l'acqua del Mincio invece di scendere a valle, risaliva a monte. Le impetuose acque del Po urlavano tanto che si potevano sentire a lunga distanza.

A Mantova numerosi quartieri erano completamente allagati. A Cittadella (zona Cartiera Burgo) furono 450 circa le case invase dall'acqua.

Dopo giorni di vero e proprio panico, nella nostra zona la situazione si risolse con il cedimento dell'argine del Po a Occhiobello. Le conseguenze furono disastrose per tutto il Polesine.

E' da precisare che Governolo, paese della « bassa mantovana », alcuni anni prima aveva attivamente partecipato alle proteste agricole. I preti furono spesso considerati difensori dei ricchi e per questo fatti oggetto di contestazione e di scherno.

La paura della piena fece dimenticare i contrasti politici che ebbero il loro culmine nel 1948.

In quei giorni furono straordinariamente numerose le persone che ricorsero alla preghiera. A Mantova la salma di S. Anselmo, patrono della cittą, venne scoperta e intensamente venerata. Governolo non fece eccezione a questo spirito di ritrovata religiositą.

Il pericolo ottenne un altro straordinario risultato.

Le differenze sociali non esistevano pił. Dal parroco al sindaco, dall'ingegnere capo all'ultimo operaio, tutti lavorarono gomito a gomito, fino all'estremo delle loro forze per difendersi da una natura rivelatasi improvvisamente avversa e tanto pił forte dell'uomo.

 Fotostoria di quel periodo

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[1] E. Azzi, op. cit., pag. 116.