1459: Papa Pio II

passò e pernottò a Governolo

Fu ampliata la conca

(tratto da Claudio Gobbetti: "Governolo: un viaggio nella storia" p.67)

Dopo che Papa Pio II ebbe indetto un concilio a Mantova, a causa dei problemi riguardanti la guerra contro i turchi, il massaro della città, Vivaldino della Strada, impose esose tasse per la costruzione della conca di Governolo.

Si voleva che tutte le barche con le vettovaglie per il passaggio del Papa e dei personaggi illustri che venivano a rendergli omaggio, potessero comodamente salire il Mincio.

La conca era quindi necessaria per sostenere meglio le acque dei laghi di Mantova e del Mincio.

In questa occasione numerosi cardinali, duchi, ambasciatori e nomi illustri poterono salutare Governolo ed ammirare l'antico castello che ivi si specchiava nell'acqua del fiume Mincio. Fra loro non dobbiamo dimenticare il passaggio nel giorno 25 settembre di Francesco Sforza duca di Milano.[1]

Riporto il particolare dello Schivenoglia (cronista storico del 1400) riguardo questo evento:

« Adij 4 de febraro 1459 lo maxaro de Mantoa zoe uno  che avia nome Vívaldino de la Strata mandoe per tutti i  zitadinij e zentelhomenij, merchadante, artistij, etc. e domandava dinarij a chi più a chi mancho segondo li qualitade,  perchè lo sior mes. lo merchexo volia far fare uno sostigno  de aquij per paura che li nave non potesse servire a Mantoa  per la venuta del Papa; el qual sostigno fe de fare a Governolo aprexo la Chiuxa e fo estimato per li zitadinij et altri  chel se schodia cercha duchati hotomillia computato li zudeij de Mantoa et de mantoana che paghasse duchati 600,  lo abate con li monachi di san Benedetto duch. 200 et lo  abate de San Andrea duch. 50. E questo tale sostigno fo  fato aprexo la gexia de Governolo et chiamavasse una concha de sostegnire aquij ».[2]

E' interessante osservare come questo sostegno fosse costruito vicino ad una gexia. Tale termine nel 1400 si usava per indicare la chiesa.

Lo Schivenoglia non precisa se quella chiesa fosse la parrocchiale, oppure un'altra esistente vicino al fiume Mincio come quella dedicata a S. Maria Vergine della Motta. La località di questo sostegno diventa  maggiormente misteriosa in quanto la descrizione storico idraulica secentesca del Bertazzolo non ricorda affatto questo particolare.

L'Amadei chiarisce che per tale opera furono raccolti ottomila ducati tra i cristiani e gli ebrei della città, fra i quali: duecento dagli ebrei dello Stato, seicento dai preti, duecento dall'abate dei monaci di S. Benedetto e cinquanta dall'abate di S. Andrea.

Fu Giovanni da Padova a realizzare a Governolo, per la prima volta in Italia, una conca intesa nel senso moderno usando panconature mobili in legno per la realizzazione delle porte di valle e di monte.

Successivamente il Bertazzolo perfezionerà la conca di Governolo con l'adozione di porte ideate da Leonardo da Vinci, ancora attuali, denominate vinciane in onore del grande Leonardo.[3] 

[1] F. Amadei, op. cit., vol, pagg. 89 - 92.
[2] Schivenoglia, Cronaca di Mantova, pagg. 20-62.
[3] E. Azzi, Mantova e i laghi..., op. cit., pag. 75; vedi anche « Convegno internazionale di navigazione interna » tenuto a Mantova, 1963, Ing. Sante Pecchini, pag. 332.